Le regole invisibili del benessere negli spazi domestici e di lavoro
- Giulia Gavanelli
- 30 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Quando si parla di interior design si pensa spesso a colori, materiali e stili.
In realtà, prima ancora della scelta estetica, esistono regole invisibili che determinano quanto un ambiente sarà davvero armonioso, funzionale e accogliente.
Non siamo noi a decidere come vivere uno spazio
Durante la mia formazione come interior designer, ho scoperto un concetto che all’inizio mi ha spiazzata: Non siamo noi a stabilire come ci piacerebbe allestire uno spazio, è lo spazio stesso a imporre le sue regole.
Ogni stanza ha una propria conformazione fatta di pareti, aperture, punti luce e proporzioni che ci guidano nel posizionamento degli arredi. Quando ignoriamo queste regole e posizioniamo i mobili “a sentimento”, rischiamo di creare ambienti belli da vedere ma poco piacevoli da vivere.
Nel mio living, per mesi, avevo disposto il divano al centro della stanza, rivolto verso una parete dove avevo posizionato un bel mobile con la TV, ma con le spalle all’ingresso. Sembrava tutto in ordine, ma quando cercavo di rilassarmi su quel divano non ci riuscivo mai veramente; poi ho provato ad appoggiarlo alla parete a fianco, quindi a ruotare la posizione di 180° e di conseguenza anche del mobile tv, da quella postazione avevo nel mio campo visivo: ingresso, living e cucina. Da quel momento la sensazione è cambiata completamente: mi sento più tranquilla, più padrona dello spazio. Non è una questione di gusto, ma di percezione, il nostro cervello tende a rilassarsi solo quando ha il controllo visivo dell’ambiente. Un arredo con “le spalle scoperte” ci fa sentire inconsciamente vulnerabili e in allerta.
Le stesse dinamiche valgono per ogni zona della casa:
In camera da letto, il letto dovrebbe permettere di vedere la porta senza trovarsi direttamente sulla sua traiettoria, questa disposizione favorisce il senso di protezione e migliora la qualità del riposo.
Nella zona pranzo, la posizione del tavolo e la direzione della luce incidono sulla convivialità e sulla percezione di ordine.
Nel bagno, la vista del lavabo o della doccia appena si entra aiuta a percepire l’ambiente come più arioso e funzionale.
Ogni spazio comunica attraverso linee, proporzioni e flussi di movimento, rispettarli significa creare ambienti armonici e coerenti, dove la bellezza nasce dalla logica dello spazio, non dal caso.
Anche il luogo di lavoro segue le stesse regole
Il concetto vale anche fuori casa. Una postazione di lavoro ben progettata tiene conto della luce naturale, della posizione della scrivania rispetto alla porta e dei punti di passaggio. Sedersi con la luce di lato e lo sguardo rivolto verso l’ingresso aumenta la concentrazione e riduce la fatica visiva. Lo stesso vale per le aree snack: la disposizione dei tavolini, delle sedute e delle fonti luminose può rendere lo spazio più rilassante e favorire la socialità.
Progettare un ambiente non significa solo arredarlo, vuol dire ascoltare le esigenze dello spazio e costruire abitudini intorno alla sua conformazione. Quando impariamo a leggere la logica delle pareti, delle aperture e della luce, ogni ambiente diventa più funzionale, equilibrato e “giusto” da vivere.
Una casa o un ufficio ben progettati, non si limitano a essere belli, ci fanno sentire bene, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.





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